"La scuola è un contesto dinamico e complesso costituito da vari protagonisti, ognuno con la propria identità e modo di essere ...e la psicologia può essere un valido strumento di aiuto per tutti gli attori di questo scenario."
Ciao Silvia, benvenuta nel nostro blog!
Prima di procedere con le domande ti ringraziamo per il tuo tempo e la tua disponibilità.
Puoi raccontarci in breve quale è il tuo lavoro?
"Sono un’insegnate di secondo grado da quasi 10 anni, ho l’abilitazione sulla materia (storia e filosofia) e sul sostegno. In questi anni ho avuto l’opportunità sia di insegnare la disciplina che affiancare gli studenti con disabilità nel loro percorso didattico. Attualmente svolgo il mio lavoro presso il liceo Montale di Roma come insegnate di sostegno e il mio compito consiste nel favorire l’integrazione e il successo scolastico e formativo degli alunni con difficoltà rispettandone i limiti e facendo leva sulle loro capacità".
La Professoressa Silvia a lavoro
Cosa pensi della psicologia?
"La psicologia è una scienza relativamente giovane e credo che negli ultimi tempi abbia conquistato un’attenzione sempre crescente dovuta al complicarsi delle dinamiche sociali e comportamentali. L’interesse per la sfera psichica e mentale è diventata una questione urgente perché è diventato urgente capire e comprendere il comportamento in continua trasformazione non solo dei giovani, ma del prossimo. La psicologia può considerarsi un valido strumento per affrontare i cambiamenti sociali imminenti e futuri".
Credi che la psicologia abbia a che fare con il tuo lavoro?
"Si, certo. Mi relaziono con i ragazzi e con i colleghi ogni giorno, stabilendo quotidianamente contatti interpersonali che condizionano il mio essere e il mio comportamento. Per fare questo lavoro è necessario saper gestire le proprie emozioni ed essere centrati su se stessi. La scuola è un contesto dinamico e complesso costituito da vari protagonisti, ognuno con la propria identità e modo di essere: uno dei compiti dell’insegnante è quello di tener conto della singolarità dello studente educandolo a migliorarsi non solo nel bagaglio conoscitivo ma come persona".
Hai mai avuto contatti con Psicologi?
"Personalmente conosco diversi psicologi e psicoterapeuti con cui mi confronto abitualmente soprattutto per motivi professionali".
Pensi che sarebbe utile la Psicologia nelle scuole italiane?
"Sicuramente. Lavorando con ragazzi con disabilità frequentemente ho contatti con psicologi e psicoterapeuti che li seguono, e il loro contributo professionale è necessario e insostituibile. Credo anche, però, che sarebbe utile istituzionalizzare la figura dello psicologo nelle scuole a disposizione della collettività. Per esempio nell’Istituto in cui lavoro è attivo da anni uno sportello psicologico a cui studenti, docenti e personale scolastico possono far riferimento. Lo sportello è apprezzato e abbastanza attivo, ed è utilizzato soprattutto dagli alunni".
Durante il tuo lavoro ti è mai capitato di vivere in situazioni in cui, a tuo dire, sarebbe stato utile l’intervento di uno Psicologo?
"Lavorando con materiale umano è facile incontrare situazioni che avrebbero bisogno di un intervento psicologico. Mi riferisco ad attacchi di panico ricorrenti, disturbi alimentari, situazioni familiari disagiate. Per fare un esempio: ciclicamente, purtroppo, soprattutto in una scuola che conta migliaia di studenti ci troviamo ad affrontare eventi luttuosi che colpiscono i nostri ragazzi. È accaduto che genitori o familiari stretti venissero a mancare all’improvviso o dopo lunghe malattie e credo che in questo caso, la scuola, come comunità, debba dare un segnale di vicinanza e interesse e intervenire non solo nei riguardi del diretto interessato ma anche di chi lo circonda (compagni ma anche docenti). Il contributo di uno Psicologo, in questi casi, potrebbe suggerire le strategie più adatte per gestire una situazione complessa che è di difficile gestione".
Al di là della scuola ritieni che la Psicologia potrebbe coadiuvare altre sfere della nostra esperienza?
"Credo che un sostegno psicologico aiuti non solo a superare momenti di effettiva difficoltà, ma anche a gestire eventi quotidiani, che sembrano soggettivamente invalicabili. Non è facile rendersi conto di aver bisogno di un aiuto per ritrovare un equilibrio interiore e per costruirsi delle strategie comportamentali utili al proprio benessere psicofisico e che riguardano tutta la sfera dell’esistenza".